venerdì 30 settembre 2011

Stay Alive


Stay Alive
USA, 2006. Di William Brent Bell. Con Jon Foster, Frankie Muniz, Milo Ventimiglia, Samaire Armstrong, Sophia Bush, Adam Goldberg, Jimmi Simpson. Genere: Horror. Durata: 80' 

Film bistrattato, criticato e flagellato sin dall'epoca della sua uscita, "Stay Alive" è il classico filmetto horror americano per adolescenti che vive di certi strafalcioni inevitabili (i momenti di tenero tra i protagonisti nei momenti meno opportuni), personaggi stereotipati (qui ce ne sono solo un paio che non siano verosimili, ma sono irritanti come dieci persone diverse, vedasi Frankie Muniz e Jimmi Simpson) e un immaginario totalmente rubato dalla cinematografia horror orientale (dal classico "The Ring" a film minori, ma comunque piacevoli come "Il Fiore Della Vendetta", che, guardacaso, aveva un videogioco come centro della narrazione). Non manca poi nemmeno la tristissima trovata, tipica di molti horror contemporanei, dove il protagonista si riaffaccia alle proprie paure infantili per salvare la situazione e risolvere il mistero.

Eppure, contrariamente a quanto si dice, nonostante i mille difetti e un finale decisamente poco efficace, nonostante ci provi, terribilmente americano e baraccone, che lascia aperta la via dei sequel (mai arrivati) e apre voragini nella sceneggiatura, il film a suo modo funziona. In un decennio di crisi per il cinema statunitense, soprattutto quello di genere, è bello vedere che escano prodotti anche bruttini, eppure ispirati, nonostante le mille citazioni, in grado di trasmettere balzi sulla poltrona e tensione.

Il film si mantiene sufficiente, grazie a semplici ed efficaci apparizioni spiritiche, invero in computer graphica, ma spesso giocate sul vedo-non vedo che funziona sempre in quanto a tensione. "Stay Alive" è il tentativo di rileggere in chiave ipermoderna il genere horror del gotico, cercando di portare una ventata d'aria fresca al genere. Non ci riesce, ma se ne apprezza lo sforzo, anche perchè, durando pochissimo riesce ad intrattenere e a divertire con destrezza.

Non importa quindi, che almeno due dei personaggi siano irritanti e che gli altri si comportino in maniera decisamente poco brillante, o che il protagonista sembri uno stoccafisso, questo è uno di quei film in cui conta il ritmo e il coinvolgimento. Un filmetto onestissimo e consapevole dei propri limiti, che punta solo ad intrattenere e divertire per poco meno di un'ora e venti. Il risultato è di quelli che si dimenticano in fretta, ma non delude eccessivamente.

IL MIO VOTO: 6.0






Trailer:


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