giovedì 8 settembre 2011

The Eye (Remake)



The Eye
USA/Francia, 2008. Di David Moreau, Xavier Palud. Con Jessica Alba, Alessandro Nivola, Parker Posey, Rade Serbedzija. Genere: Horror. Durata: 98'


Ho noleggiato questo film molto tempo fa, pensando a come gli americani avessero potuto rovinare quel miniclassico della paura che è l'hongkongo-thailandese "The Eye", e dopo aver visto l'inguardabile, roito, bidone "Chiamata senza risposta" (remake del bellissimo e sottovalutatissimo "The Call") e molti altri episodi osceni, temevo il peggio.

Ma in fondo ci speravo qualcosa, visto che "Them", degli stessi registi, mi era piaciuto non poco. Speravo nelle stesse atmosfere oscure, angoscianti ed inquietanti.

Dalla prima mezz'ora rimango sorpreso e mi chiedo "guarda, forse, forse qualcosa di decente ne può anche uscire": il ritmo è coinvolgente, la fotografia riuscita e l'uso dei corridoi bui e scuri con luci intermittenti (un trucco vecchio come il mondo per dare un minimo di angoscia, eppure che funziona sempre) mi lasciano sperare in un lavoro finalmente meritevole.

E poi c'è Jessica Alba, che è bellissima, ma che in fatto di recitazione non si può certo equiparare alla bravissima Angelica Lee dell'originale.
Poi il baratro. Il film cerca di discostarsi dall'originale a partire dei primi tre quarti d'ora: cosa giustissima, visto che quando il remake è una brutta copia del precedente non ha senso che esiste, ma questo solo se si hanno delle idee con i piedi per terra.Innanzitutto gli spiriti, mentre nell'originale erano sfuocati, e per questo inquietanti, distanti, in questo film sono spiattellati in faccia e non fanno paura, ma invocano al riso involontario. Regola non scritta dell'horror americano è infatti, che qualsiasi entità venga creata con ridicoli e inguardabili effetti computerizzati, con la morte digitalizzata che ringhia davanti alla monoespressiva protagonista.
Mentre l'originale era sospeso, inquietante perchè voleva incutere depressione e angoscia, qui l'intento è spaventare e lo si vede benissimo con i colpi di tachicardia e innalzamento di decibel, incredibilmente inefficaci e smorti, con il rischio di farsi prendere da risate continue.

Spiace anche che non venga trattato il tema del suicidio, con le anime dei suicidi che sono obbligati a rivivere la loro morte ogni giorno.
Ma questo è un tema che più si accinge alla cultura orientale, quindi posso anche chiuderci un occhio, anche se penso che qui tutte le anime, non solo quelle suicide, rivivono l'attimo della morte.

Il solito inutile remake orrido che distrugge un ottimo film di partenza, che non può che stravolgerne le scene di terrore più riuscite (l'insuperabile scena dell'ascensore dell'originale) o infarcendo di buonismo il finale, stravolgendo il senso che i Pang volevano dare alla loro opera.


Da distruggere e dimenticare. Era da tempo che non si vedevano disastri come questi.

Anzi, no, mi sbaglio. Un anno dopo sarebbe uscito "The Uninvited". 


IL MIO VOTO: 0.0





Trailer: 



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