mercoledì 26 ottobre 2011

The Eternal Sunshine Of The Spotless Mind



The Eternal Sunshine Of The Spotless Mind
Francia, USA 2004. Di Michel Gondry. Con Kate Winslet, Jim Carrey, Kirsten Dunst, Tom Wilkinson, Elijah Wood, Mark Ruffalo, David Cross. Genere: Drammatico. Durata: 109' 


Film sull'importanza delle esperienze, più che un film romantico, "Eternal Sunshine Of The Spotless Mind" è un caleidoscopio che racconta, alla maniera di Gondry, ovviamente, quanto anche le esperienze più cupe pongano le basi alla nostra coscienza, al nostro sviluppo dell'anima, alla nostra maturazione. Servendosi di immaginari visivi potentissimi, il regista francese tesse una tela che ha dell'affascinante, dapprima soffermandosi sui due protagonisti e poi, con la loro divisione, si concentra sul protagonista incrociandolo con altre due situazioni, mostrandoci come il desiderio dell'essere umano nell'evitare i dolori del passato che confluiscono sul presente.

Ed è qui che Gondry, come farà nel suo capolavoro "L'Arte Del Sogno" scatena la sua furia: dal banale, banale che si concretizza ulteriormente nel film successivo, dove una trama da tutti i giorni viene scardinata dalla creatività e il delirio psicotico. Qui il delirio non è ribelle, è voluto, tangibile, ma allo stesso tempo non completamente concreta. è il risultato di una vita che non vuole compiersi a pieno, ma in un certo senso autodistruggersi. è un amore che non trova sfocio nel reale, ma solo nel sogno, perchè è così che dev'essere: lontano dal male, lontano dalla sofferenza.

Nel paese dei balocchi di Gondry nevica e l'importante è "divertirsi", mentre il castello di carte costruito intorno inizia a crollare. Solo allora si può comprendere quanto la mancanza sia peggiore della presenza. Colori, suoni, odori: il cinema di Gondry e vivo e i suoi personaggi, immersi nel clima freddo e atono degli ambienti ne estremizzano il lato positivo, per cercare un'ancora di salvataggio: i colori sgargianti dei capelli di Clementine ne sono la summa, la ricerca di un'identità che non vuole basarsi solo sugli altri e, per questo, destinata a cancellarsi e a ricominciare tutto da capo.



E il finale ambiguo, in punta tra l'happy ending e l'amaro lo consacra come autore, prima dei vertici deliranti di un filmone come "Science Of Sleep". Di certo da non perdere. 


IL MIO VOTO: 9.0 













Trailer:


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