domenica 2 ottobre 2011

Il Fiore Della Vendetta



Il Fiore Della Vendetta
Giappone, 2001. Di Ten Shimoyama. Con Okina Megumi, Saito Yoichiro, Ookura Koji, Matsuo Reiko, Minoru, Little Kim. Genere: Horror. Durata: 85'

Un gruppo di amici sta realizzando un videogioco basato sul misterioso passato di Nami, amica del gruppo e talentuosa pittrice, che riceve in eredità dal padre defunto e famoso pittore, un villone in mezzo al bosco. Lei con l'ex-fidanzato, decide di andare ad ispezionare la magione per ispirare gli amici nei scenari del videogioco. Ma arrivati sul posto, si accorgono che c'è qualcosa di sinistro: un custode inquietante, una tela non ultimata del padre di Nami, una sorella gemella mai conosciuta dalla protagonista e dei bambini che sono scomparsi nei pressi della casa...


Horror atipico, nonostante dalla trama sembri la classica deriva di The Ring, con il videogioco a sostituire la videocassetta. In verità, se ne discosta molto: non bisogna indagare all'origine del gioco per sciogliere una qualunque maledizione. "St.John's Wort" (titolo internazionale) sembra collocarsi in un ideale pre: il gioco è in fase di costruzione e, solo alla fine ,può essere portatore di una maledizione, per un vago dettaglio sinistro. Qui conta il passato della protagonista.

Il videogioco, infatti, prima del finale che ne riporta l'importanza, sembra essere un mero pretesto per modernizzare il cinema gotico, utilizzando la videoludica anche dal punto di vista puramente visivo (colori ipersaturi, ralenti, dialoghi scritti a macchina), per descrivere il disagio che emerge dalla classica villa-con-segreto.

Il film, detto in breve, non è niente di che, ma è un godurioso divertissement per chi fosse a secco di film horror orientali. Un film che non fa paura, ma che gioca bene i suoi momenti di tensione, grazie ad una regia ispirata e che, pur lasciando molti, troppi, punti in sospeso, ha una sceneggiatura abbastanza avvincente e che scorre bene.

A capeggiare il cast, la sempre splendida e bravissima Megumi Okina, che due anni dopo diventerà l'eccellente protagonista di "Ju-On" di Shimizu, che qui offre una performance più che convincente e, a tratti, persino drammatica. Meno convincenti gli altri membri del cast, che recitano come "da compito delle medie", senza sforzarsi di dare "quel qualcosa in più" alle richieste del regista.

Il film è comunque molto leggero e divertente. Al di là della confezione piuttosto ambiziosa, ma riuscitissima, è un film conscio dei propri limiti (erroraccio: il fratello/sorella di Nami che si cava gli occhi, ma che per due secondi abbondanti, li riapre come se nulla fosse), e che ha la mera funzione di passatempo pomeridiano.

Si può vedere.

IL MIO VOTO: 6.0










Trailer: 


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