domenica 25 settembre 2011

Bangkok Kill City



Bangkok Kill City
Thailandia, 2004. Di Oxide Pang, Pisuth Praesaengaim. Con Pete Thongjeur, Pramote Sangsorn, Pimsiree Pimsee, Dawan Singhawee, Kalyanut Sriboonreung. Genere: Horror. Durata: 130'

Tre amiche si incontrano in un bar di Bangkok e, tra una chiacchera e l'altra trovano interessante l'idea di raccontare ognuna una storia dell'orrore in modo da divertire e spaventare le altre due. La prima storia è "Legend Of The Drum" e racconta l'amore impossibile di due giovani fratelli. Lui è disperato quando scopre che la sua amata è innamorata di un altro uomo. Un giorno i due scompaiono e attorno al mistero è emblematica la presenza di un tamburo maledetto, che una giovane ragazza riceve in eredità, scatenando una maledizione su lei, il suo sposo novello e i suoi discendenti.

La seconda storia, "Black Magic Woman" racconta di una fragranza profumata in grado di ottenere il proprio oggetto del desiderio. La protagonista del racconto è innamorata di un giovane uomo d'affari che prende il battello con lei ogni giorno, pur essendo conscia che l'uomo sia fidanzato. Per poterlo avere la fragranza, regalatale da un'amica e subito l'uomo si fa avanti e i due passano una nottata di fuoco. Non sanno, però, che una volta usato quel profumo ha inizio, come pegno, una maledizione che porta sangue, paranoia e morte...

Il terzo episodio è "Revenge", storia di una ragazza trovata impiccata e del suo poliziotto, convinto che non si tratti di suicidio, che parte alla ricerca del suo assassino...


Uscito silenziosissimamente anche nel mercato homevideo italiano con il titolo "Bangkok Kill City", "Bangkok Haunted" è un piacevole horror thailandese sulla media del genere: non peggiora, non eccelle, non eccede.
E' uno di quegli horror piacevoli ed estivi da vedere nei caldi pomeriggi afosi domenicali giusto per qualche brividino facile lungo la schiena. Dietro l'opera Oxide Pang, quel regista che ci gustò, in coperazione con il fratello Danny, quel gioiellino della paura come "The Eye". Definire Oxide un genio è eccessivo visto che di cag.ate ne ha fatte parecchie, quasi quanto Danny. Eppure in questo film Oxide si coalizza con un altro regista: il thailandese Pisuth Praesaengaim, con il quale firma un'operetta che viaggia a ritmo instancabile tra spunti geniali e momenti soporiferi.
L'incipit è affascinante: in una trama e in una premessa che ricorda le leggende urbane, "Creepshow" di Romero, la serie infinita hongkongese "Troublesome Night", "Campfire Tales" e molti altri horror episodici, "Bangkok Haunted" racconta di tre amiche che in un bar di Bangkok si raccontano una storia dell'orrore a testa per spaventare le altre.

La prima, "Legend Of The Drum" è forse la meno riuscita delle tre. Affonda nel clima del folklore thailanedese ma non emerge, in favore di una lentezza quasi esasperante e la completa assenza di brividi. Non basta un paio di occhi privi di pupilla e iride per spaventare. Praticamente la solita solfa di amori perduti, vendette, oggetti vendicativi e quel tocco di passato remoto che non guasta mai. Il viaggiare tra passato e presente funziona, ma l'episodio si rivela tedioso e alla fine non riesce a convincere appieno.

Più originale è il seguente frammento: "Black Magic Woman", non riuscitissimo, ma comunque di grande impatto grazie ad una trama pseudo-erotica e qualche gratuito spavento improvviso con tanto di schizzi splatterosi. Il risultato non è pienamente sufficiente, ma l'episodio funziona e con qualche taglio alle parti prolisse poteva presentarsi come classico a priori.

Il più riuscito dei tre è sicuramente il finale, "Revenge", sorta di episodio psycho-thriller diretto da Oxide con un buon colpo di scena finale. Praticamente è come seguire un episodio di CSI con tanto di fantasmi orientali. Non male. Il tutto porta ad un ulteriore colpo di scena finale inaspettato e ad effetto. Il ritmo cambia di registro rispetto agli altri due episodi: montaggio frenetico, riprese videoclippare e una buona dose di tensione riescono a rendere viva l'attenzione dello spettatore, già sprofondato nella poltrona a causa della continua ricerca della raffinatezza nei primi due episodi.

Non male come opera, come trilogia, come triade, ma "Bangkok Haunted" è un film altalenante, con parti fin troppo prolisse, spesso esasperatamente lento e con qualche derivazione. Grazie all'ultimo episodio e a qualche elemento geniale nei primi due, riesce comunque a farsi seguire con grazia nonostante un ritmo molto narcolettico e una durata eccessiva. C'è comunque di meglio nel panorama asiatico e consiglio questo film solo a quelli che, come me, sono fanatici degli horror orientali.

IL MIO VOTO: 6.0







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