Nymph
Thailandia, 2009. Di Pen-Ek Ratanaruang. Con Jayanama Nopachai, Porntip Papanai, Wanida Termthanaporn, Chamanun Wanwinwatsara. Genere: Drammatico/Horror. Durata: 94'
May e Nop sono una giovane coppia sposata in crisi che, per ritrovare il proprio equilibrio, decide di passare qualche giorno in una foresta. Il clima tra i due è teso: si parlano a stento, May vorrebbe far l'amore con Nop ma lui non osa toccarla, litigano... Poi, il giorno dopo, May si sveglia e Nop non è più accanto a lei. Inizia a cercarlo senza successo. Disperata, May denuncia la scomparsa di Nop alla polizia locale, scoprendo che in quella foresta sono scomparse diverse persone. Tornata a casa la ragazza, distrutta, va a letto. Quando si risveglia ritrova Nop sdraiato sul divano. May non sa come possa essere tornato, ma è felice di aver ritrovato suo marito. Tuttavia Nop si comporta in modo strano, molto strano: non mangia mai, beve tantissima acqua e pare aver scoperto l'oscuro segreto della moglie. Quando May riceve l'inquietante chiamata della polizia tutto precipita: è stato ritrovato un cadavere maschile nella foresta...
Pen-Ek Ratanaruang è una delle più affascinanti realtà del cinema contemporaneo asiatico, oltre che thailandese. Il suo stile è minimale, ipnotico, in grado di scarnificare e rivitalizzare qualasiasi genere secondo la sua firma: dal dramma esistenziale (Last Life In The Universe), al thriller (Invisible Waves). Ma ora il regista thailandese ha deciso di affondare del suo stile unico nell'horror: "Nymph" è un film tanto inspiegabile quanto affascinante.
Già dal primo fotogramma si è immersi già in cinema particolarmente alto: la telecamera fluttua tra i rami oscuri. Oscilla tra i rami e si perde. E' la vita del cinema, della telecamera. Noi assorbiamo il silenzio della foresta e lo facciamo nostro. Una ragazza grida ma non ce ne accorgiamo, rapiti dalla bellezza che ci circonda.
Ed è per dieci minuti abbondanti che ci pare di essere in quella foresta, a condividere dolori con i personaggi, con i protagonisti silenziosi, quasi in lutto. Il lutto delle loro emozioni.
Il regista pare che riesca a filmare anche all'interno dei suoi attori, metaforicamente parlando ovviamente. Riesce a farci sentire le loro emozioni. Così come nel capolavoro "Last Life In The Universe" Ratanaruang è riuscito a tagliuzzare una trama da potenziale thriller drammatico, così in "Nymph" ha spezzato le regole dell'horror e ne ha plasmato il suo "Antichrist": un horror surreale con radici profonde nei sentimenti più reconditi dell'uomo.
Un film bellissimo, stralunato e coinvolgente, che affonda in un terrore embrionale che sfocia nella follia. Meraviglioso. L'ennesimo colpo di genio di un grande maestro.
IL MIO VOTO: 9.5
Trailer:
Nessun commento:
Posta un commento