Motel Cactus
Corea Del Sud, 1997. Di Park Ki-Yong. Con Han Woong-soo, Jin Hee-kyung, Jung Woo-sung, Kim Seung-Hyun, Lee Mi-yeon, Park Shin-yang .Genere: Drammatico. Durata: 95'
SESSO, CORPI, ACQUA, VETRI, SPECCHI. Una stanza di vite distrutte, ricominciate, sfollate, sole.
Il debutto di Park Ki-Young, cineasta che nel 2002 realizzò lo straordinario "Camel(s)" dirige un film lento, esasperante, quasi destabilizzante. La lentezza è, come da copione, il fascino del suo cinema neorealista, ma non è quell'ipnotizzante noia del secondo lungometraggio; quella noia che ti spinge a staccare il film, ma al contempo a rimanerne inchiodato quasi quanto fosse un magnifico incantesimo. Questa è noia.
Peccato, perchè, ci sono già molti punti a favore di questo melò scarno e viscerale, dettato dalle leggi del piacere sessuale, di una ricerca vana alla felicità. Purtroppo, però, questo film è troppo "filmico" e poco "fisico": dove la produzione di "Camel(s)" era al minimo, sbattendoti in faccia una storia di silenzi in pochissime inquadrature, "Motel Cactus" è l'altra faccia di quella medaglia.
Più pretestuoso stilisticamente,troppo Wong Kar-Wai, anche se invero girato magnificamente, accompagnato da un sostegno musicale bellissimo e recitato alla perfezione, "Motel Cactus" ha semplicemente la colpa di venir prima di "Camel(s)" e di essere stato visto da me subito dopo quel capolavoro. Peccato, ma preso così, è una mezza delusione.
C'è comunque una scena che scalda il cuore, d'altissimo valore cinematografico,
Una delle più belle scene di sesso che il cinema abbia mai saputo offrire: due corpi che si strusciano contro una lastra di vetro bagnata, sovraesposizioni, confusione... Il risultato è caleidoscopico ed estremamente affascinante.
IL MIO VOTO: 6.0
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