Tokyo Sonata
Giappone, 2009. Di Kiyoshi Kurosawa. Con Kyôko Koizumi, Yû Koyanagi, Inowaki Kai, Haruka Igawa, Kanji Tsuda, Kazuya Kojima, Koji Yakusho. Genere: Drammatico. Durata: 120'
C'è una tipica famiglia giapponese che vive nei pressi di una ferrovia. La loro vita è tranquilla, sconvolta soltanto dalle quotidiane, normalissime liti tra genitori e figli.
Sono il padre Sasaki, estremamente severo e autoritario, ha appena perso il lavoro a causa della crisi economica e finge ogni giorno di andare al lavoro, iniziando a lavorarare come inserviente di un centro commerciale, all'insaputa della moglie, Megumi, una madre e casalinga annoiata che vuole che i sogni dei figli non vengano interrotti dall'autorità paterna. E poi ci sono i due figli: l'adolescente Takashi, che vorrebbe entrare nel governo americano e Kenji, studente delle elementari, che sogna di suonare il pianoforte... Dal momento in cui il padre cambierà lavoro, una serie di eventi sconvolgerà la loro quiete...
Capolavorissimo.
Se non tra i capolavori del 2009, rientra forse tra i grandi capolavori degli ultimi dieci anni.
Un film caldo, struggente eppur distaccato che indaga con emozione e interesse la vita di una famiglia comune, facendoci scoprire che le famiglie giapponesi o italiane che siano, sono esattamente tutte uguali: si sta in armonia, si sta di incanto, ma spesso c'è un qualcosa che spezza tutto e partono le urla. E poi si ritorna in armonia. Ma i conflitti celati restano.
Kurosawa filma il tutto con una cura eccezionale, dosando magnificamente i pianosequenza e donando quel tocco magico in più grazie ad una sublime fotografia. Anche la recitazione da la sua parte in questo cerchio del neorealismo, che sembra trovare sfogo in Ozu.
Poi dalla prima ora e mezza Kurosawa da sfogo ad una vena inedita di semi-surrealismo, dramma esistenziale, metafore, sbalzi temporali senza mai risultare pacchiano. Ed è bellissima una scena come quella in cui il piccolo Kenji torna a casa dopo essere stato in prigione senza trovare nessuno, e poi arriva la madre, e poi arriva il padre. E nessuno urla. Perchè tutti hanno compiuto il loro peccato.
Un film-capolavoro come non se ne producono da anni, con tanto di critica alla crisi economica contemporanea che ci sta uccidendo.
Indimenticabili le performance della bellissima Kyoko Koizumi, nel ruolo della mamma di casa, così timida solo all'apparenza, eppure pronta a fuggire e dell'ormai intramontabile Koji Yakusho, nel ruolo del ladro, simpaticissimo e a dir la verità tonto, sarà lui a dare la forza necessaria alla donna di casa, sconvolgendo la sua routine quotidiana.
E Indimenticabile la scena di Kenji che cade dalle scale: molti registi, se non tutti, avrebbero usato cinque inquadrature diverse per filmare la caduta, ma Kurosawa utilizza un pianosequenza, con un effetto grottesco, ma sicuramente più agghicciante di quanto si possa pensare.
Finale stupendo, bellissimo.
Speriamo che esca in italia, perchè altrimenti sarebbe un delitto pazzesco.
In Francia è uscito addirittura nei cinema...
IL MIO VOTO: 10.0
Trailer:
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