sabato 29 ottobre 2011

L'Armata Rossa Unita



L'Armata Rossa Unita
Giappone, 2008. Di Koji Wakamatsu. Con Maria Abe, Maki Sakai, Yuki Fuji, Junpei Kawa, Go Jibiki. Genere: Drammatico/Storico/Documentario. Durata: 191'. 

I movimenti contestatori degli studenti universitari giapponesi, nel 1968, hanno dato il via a formazioni interstudentesche che si ribellano all'imperialismo americano e al governo. I giovani, ritiratisi ai piedi del monte Asama, sono pronti a combattere pur di far valere i propri diritti. 

Nel 2008, ritorna Koji Wakamatsu, uno dei più grandi registi giapponesi degli anni '60-'70, dopo esser tornato a far parlar di sè con i precedenti "Perfect Education 6" (2004) (capolavoro che rilegge in chiave moderna gli stilemi del pinku-eiga anni '60) e "Cycling Chronycles" (2005), delicato e sottile dramma che si distacca dal suo cinema estremo e conturbante. Anche qui, per, Koji abbandona il suo cinema "classico" per addentrarsi in un evento storico giapponese che sta molto a cuore al regista, tant'è che abbandona la sua durata standard di 70 minuti per concedersi 190 minuti di cinema purissimo. Puro cinema-verité chiarissimo sin dai primi titoli: "tutto ciò che viene presentato in questi film è successo davvero, solo una parte è finzione". 

Ma è un Koji Wakamatsu inedito anche stilisticamente: il rifiuto di una violenza immediata, si traduce in una forte violenza psicologica data da un montaggio curatissimo e tagliente, una regia elegante e sobria e una fotografia stupenda che alterna colori autunnali (marrone, arancione, rosso) ad altri invernali (blu, bianco, azzurro)...

Il film inizia con un tono meticoloso nel raccontare l'evento in toni inizialmente quasi documentaristici che per mettono -anche a chi non ha conoscenza dlel'argomento-di comprendere ciò che sta succedendo, e poi il film inizia.
Una cascina persa nel niente ed è il lento cammino nel dolore. Il valore prima di tutto.
Chi è debole perisce (la ragazza che ha paura di morire viene sfregiata) e il regista, aiutandosi con una splendida fotografia di toni autunnali, riesce ad inquadrarne la tristezza, in ogni attimo.

Ma è la parte finale, splendida, quella nella casa occupata abusivamente, ad aumentare il coinvolgimento emotivo dello spettatore, distruggendolo completamente, fino ad un finale esplicativo che chiude il film alla perfezione.

Eccellente, cinema vero, approfondito, splendido nelle immagini, talmente coinvolgente da non far sentire la sua lunghezza. "United Red Army" sicuramente non rientra tra i migliori del grande Wakamatsu, ma è un film assolutamente da vedere.

IL MIO VOTO: 8.0












Trailer:


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