sabato 10 marzo 2012

A.K.A. Serial Killer



A.K.A. Serial Killer
Giappone, 1969. Di Masao Adachi. Genere: Documentario. Durata: 86' 

Al regista Masao Adachi, regista del classico "Gushing Prayer" viene commissionato un film documentario sul fatto di cronaca di un diciannovenne che ha compiuto quattro inspiegabili omicidi. Adachi ne ricostruisce l'azione osservando i luoghi chiave dell'azione e, con brevi voice-off rende noto l'episodio tra un luogo e l'altro...

Ecco un film da "Oh my God, what the fuck is that?", ovvero un film sul niente. Nessun attore, nessuna sceneggiatura, il niente. E chiederete "che senso ha guardare una cosa simile?". Beh, si tratta di un documentario. Un documentario su cosa? Un documentario su un ragazzino che uccide quattro persone e viene scoperto e incarcerato. 

Un voice-off ne racconta i tratti generali degli omicidi e della vita del ragazzo, in linee molto generali, comparendo ogni 5 minuti. E cosa mostrano le immagini? Luoghi in cui il ragazzo ha vissuto, lati della città e poi della casa. Piccoli dettagli immobili, vuoti, senza persone. Universo straniante e destabilizzante di Adachi, uno dei registi giapponesi più outsider degli anni '60, che alla richiesta di commissione di un documentario sull'accaduto, rifiuta la linea tradizionale del documentario /interviste, ricostruzioni, fotografie) per addentrarsi nell'originalità, sicuramente noiosa, ma nella sua stranezza, ipnotizza. 

E la colonna sonora di jazz sperimentale strania, spiazza, distrugge. Un film difficilissimo, non lo consiglierei a chi cerca linee di narrazione convenzionali. Ed è proprio nella sua difficoltà, nella sua stranezza, che convince. 

IL MIO VOTO: 7.5 














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