venerdì 10 febbraio 2012

Blind



Blind
Corea Del Sud, 2011. Di Ahn Sang-Hoon. Con Kim Ha-Neul, Yoo Seung-ho, Jo Hee-bong, Yang Yeong-jo, Kim Mi-kyeong, Park Choong-seon. Genere: Thriller. Durata: 110'

Un'allieva agente delle forze, Min Soo-Ah, perde la vista in seguito ad un incidente stradale che è costato la vita al fratellastro. Non ha ancora superato il trauma, ma cerca di andare avanti, finchè un giorno uno psicopatico non cerca di adescarla. Lei riesce a salvarsi e lo denuncia ma, a causa della sua cecità, non riesce a tracciare un identikit del criminale, a cui sono associati anche diversi delitti insoluti di donne. Insieme ad un detective e un ragazzino presente sulla scena del crimine, Soo-Ah, è in cerca della verità...


Dopo l'ottimo horror "Arang", in grado di formare un perfetto equilibrio tra terrore e indagine poliziesca, era lecito aspettarsi da Ahn Sang-Hoon un gradito ritorno al cinema di genere, questa volta il thriller puro e crudo, atteso da molti e incensato anche da ottime reazioni di pubblico (con anche un premio alla sempre bravissima Kim Ha-Neul, ormai diva del cinema coreano mainstream ma molto versatile e in grado di interpretare personaggi di qualsiasi genere, come migliore attrice protagonista).

"Blind", però, è essenzialmente un thriller senza nessuna pretesa. Di quelli che già si sono visti milioni di volte, con un paio di indovinatissime e, persino, agghiaccianti scene di tensione (la sostenutissima scena della metro, tutta la parte finale nell'orfanotrofio), che sfociano spesso nel sangue, ma senza troppo esagerare, ma anche una narrazione molto lineare, con il classico trauma della protagonista (la morte del fratello) e il classico psicopatico che affetta donne attraenti senza nessun motivo.

Ahn Sang-Hoon gira molto bene (escluso qualche orrendo ralenti e della computer graphica di cattivissimo gusto) e sa il fatto suo, riuscendo a realizzare un'opera d'altissimo intrattenimento che, per quasi due ore, riesce a tenere incollato lo spettatore alla poltrona. Non si chiede nulla di meglio a quello che è un onesto prodotto di genere, senza l'inventiva di creare qualcosa di nuovo o cambiare le carte in tavola.

Decisamente inferiore all'esordio "Arang", che pur essendo film di genere riusciva ad elevarsi a buon titolo grazie alla commistione di generi e prototipi e un'ottima sceneggiatura, ma non disprezzabile, "Blind" è un film che contenutisticamente non lascia molto, data la sua palese intenzione di scatenare emozioni, più che voler raccontare una storia, ma che come intrattenimento leggero funziona egregiamente. Abbastanza deludente, però, è il finale, prevedibile dalla prima inquadratura.



IL MIO VOTO: 6.5













1 commento:

  1. Un altro in Italia che ha visto Blind! A me è piaciuto, forse sarei stato più largo di voto ma sono d'accordo con tutto quello che hai scritto. Vedo che anche tu sei un maniaco del cinema coreano e mi fa molto piacere. Mi piace il tuo modo di approcciarti ai vari film e seguo con interesse il tuo blog. Io è da poco che mi sono messo in gioco come blogger.E'un paio di settimane che sto traslocando le mie opinioni da dove stavano prima ad un indirizzo nuovo:bradipofilms.blogspot.com Mi piacerebbe scambiare idee su questo e magari su altri film.Continua così.

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