Sex And Zen 3D: Extreme Ecstasy
Hong Kong/Giappone, 2011. Di Cristopher Sun Lap Key. Con Hiro Hayama, Saori Hara, Vonnie Lui, Yukiko Suo, Irene Chen, Leni Lai. Genere: Erotico/Grottesco. Durata: 128'.
Chi ha adorato la voglia esuberante di osare di "Sex And Zen" non può dubitare: "Sex And Zen 3D" , al di là dell'hype creatosi e di un successo senza eguali che ha convinto alla distribuzione persino l'Italia, di solito schizzinose verso il cinema Orientale è incredibilmente deludente.
Un film che, grazie a dio, è superiore a quella porcata allucinante dell'"Avatar" di Cameriana memoria, che è stato spazzato via dal suddetto al box office asiatico: un delirio stroboscopico senza sceneggiatura, stanco, noiosissimo, tirato troppo per le lunghe e senza le genialità, la freschezza e il divertentissimo coinvolgimento dell'originale. Manca la ludica innocenza del primo capitolo, che elaborava la sessualità in toni quasi apocalittici, in grado di sfidare le leggi della fisica e di scatenare risate e riflessioni, nonostante le basi della saga ci siano tutte: dalla comicità becera all'ambientazione in un passato idilliaco, passando per l'erotismo rozzo e l'azione adrenalinica.
Lo sguardo simpatico di Hayama non è, comunque, in grado di eclissare il volto tonto e ingenuo di un Lawrence Ng dei tempi d'oro, e tutto si risolve in esibizionistiche rincorse di amplessi, peni volanti e proiettili sparati contro il pubblico. Una baracconata kitsch che sa più di luna park che di settima arte, e che perde l'ingegno a cui molto cinema di genere dell'ex colonia ci ha abituati, e non basta un po' di cupo sadismo per risollevare un po' la pellicola, che pare più una sagra di paese.
Eccellente, comunque, la mano registica dell'esordiente Cristopher Sun Lap Key, dotato di un raffinato e ricercato senso dell'inaquadratura e che, se risollevasse un po' lo standard del suo cinema, potrebbe far strada.
Notevoli le zinne che bucano lo schermo, comunque.
IL MIO VOTO: 4.5
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