A Million

A Million 
Corea Del Sud, 2009. Di Cho Min-Ho. Con Park Hae-il, Park Hee-soon, Shin Min-a, Lee Min-ki, Jeong Yu-mi, Lee Cheon-hee. Genere: Thriller/Azione. Durata: 114'

Otto giovani coreani partecipano ad un misterioso reality show dove in palio c'è un milione di won. Attratti dal montepremio, gli otto sono disposti a passare una settimana nel deserto australiano senza cibo nè acqua. Il vincitore sarà anche l'unico a sopravvivere. Ma più i giorni passano e più i superstiti si rendono conto dell'inutilità del gioco e cercano di ribellarsi all'autorità televisiva. 

Bel thrillerino, prevedibile ma con un ottimo spunto che può scatenare più di una riflessione ( e si vede che il film, oltre al mero intrattenimento, punta alla denuncia dei mass-media come manipolatori e dei soldi, l'avidità come unico scopo della vita), evidentemente non solo in Italia, ma anche in Corea c'è questo feticismo per la vita reale in TV, che porta al copione e non alla vita . Bellissimi gli scenari australiani, la fotografia, buona anhce la regia. Di certi versi, invece, la recitazione tentenna (una delle ragazze, quella che muore trafitta da una freccia, è imbarazzante nella sua non-recitazione, e punta tutto sulle sue notevoli curve). Ottima la sotto love story, che però porta a tragiche conseguenze, e non ai sorrisi hollywoodiani. Un blockbuster pessimista, che anche nella rivelazione finale esibisce un colpo di coda che è un pugno allo stomaco.

Un prodotto mainstream come se lo si doveva aspettare. I personaggi sono un po' stereotipati, ma la ripresa finale ne giustifica la visione. A tratti, si fa persino crudo. Un thriller da vedere in compagnia, una sorta di "Battle Royale" con squarci di "My Little Eye" (quello, abbastanza una porcata) e "Wolf Creek". Insomma nulla di originale, ma perfetto se si cerca un po' d'azione senza troppo cervello. Con tutta la cattiveria del cinema thriller coreano, sempre pronta a trivellare lo spettatore, anche in film apparentemente minori come questo.

IL MIO VOTO: 6.5

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