La Femme Est L'Avenir De L'Homme
Corea Del Sud, 2004. Di Hong Sang- Soo. Con Yu Ji-tae, Kim Tae-woo, Seong Hyeon-a, Kim Ho-jung, Lee Ji-seon, Oh Dal-su. Genere: Drammatico. Durata: 88'
Inverno. Due amici di lunga data, il cineasta Hung-Joon e il docente di storia dell'arte Moon-ho si ritrovano dopo anni. Hung-Joon è appena tornato dagli States, dopo che gli sono stati rifiutati i finanziamenti per il suo nuovo film e Moon-Ho si è sposato. Entrambi amavano Sun-Hwa, donna bella e subdola, che ora gestisce un locale. La incontrano, i tre decidono di rinuirsi a casa di lei. Bevono, Sun-Hwa seduce Hung-Joon, ma finisce con il "prestare una prestazione" a Moon-Ho.
Sarà l'inizio di incomprensioni, dubbi, ricordi difficili da cancellare...
Hong Sang-Soo è un vero mistero. E' un mistero come possa realizzare cinema con il niente, raccontando azioni che, sì, hanno un filo logico e una "trama", ma sono tutte azioni riconducibili alla vita di tutti giorni, che possiamo vedere con i nostri occhi. Le sue storie d'amore non hanno nulla a che vedere con la teatralità dei connazionali o degli americani, sono storie sincere dove l'immedisimazione viene, spesso, naturale, non viene forzata dal regista o dagli attori. Perchè il cinema di Hong non è nemmeno cinema, fiction, è un ensemble di piccoli ritratti di vita, spesso in digitale, con uno stile inconfondibile (campi lunghi, uso di zoom digitali), che mantiene alto l'interesse dello spettatore film dopo film, sebbene Hong dica più o meno le stesse cose.
Perchè non esiste, o esiste in numero molto basso, un cinema così sincero, seppur di fiction, da permetterci di scambiarla per verità. Ci sembra di conoscere davvero i suoi personaggi, di essere coinvolti nei loro triangoli, nei loro malesseri.
E se la purezza di Hong si trova soprattutto nel tris di capolavori (Woman On The Beach, Like You Know It All, Night And Day), un altro film si può considerare come immancabile, beh, è la danza innevata di "La Femme Est L'Avenir De L'Homme" (tit. inglese: "Woman Is The Future Of The Man"), film nevoso, ma non freddo, palpabile e avvolgente. Un film che racconta, come sempre, di intellettuali trentenni e dei loro dubbi legati alla vita sentimentale. E' misterioso come possano interessare certe storie, eppure, Hong ha l'estro di tener viva l'attenzione, grazie anche ad un tris d'attori superbi (lei, la regina del capolavoro "Time" di Kim Ki-Duk e del buonissimo horror "Cello", regna sovrana) e a dialoghi affilati e pungenti. E nonostante l'uso dei tempi reali, o comunque di tempi lenti, non c'è mai una volta che il suo film annoi. Mai. Cinema sincero destinato a sconvolgere il cuore, leggero come un fiocco di neve, violento (psicologicamente, parlando) come pochi.
IL MIO VOTO: 8.5
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