giovedì 6 ottobre 2011

Antichrist

"Il Pianto Di Tutte Le Cose Che Stanno Per Morire"

Antichrist
Danimarca/Francia/Germania, 2009. Di Lars Von Trier. Con Charlotte Gainsbourg, Willem Dafoe. Genere: Drammatico/Horror/Grottesco. Durata: 95' 


Vimercate, cinema Le Torri Bianche. 6 giugno 2009, ore 22.40

La mia preoccupazione più grande era che io, ragazzino di diciassette anni appena compiuti, non potesse entrare per un divieto ai 18 per quello che è il film occidentale che più ho atteso.
(il 2009 è un anno bellissimo per il cinema, pensate che tutti i grandi registi stanno tornando: Kim Ki-Duk, Takeshi Kitano, Park Chan-Wook, Michel Haneke, Lars Von Trier...)
E invece...nessuna domanda, prendo il biglietto con una facilità sconcertante ed entro nella claustrofobica, ma spaziosa sala cinematografica.

IL PUBBLICO: Il pubblico migliore che mi sia mai capitato. Quello strnzo del mio amico Vik, che ha osato vedere antichrist prima di me, mi ha detto che il pubblico è intrattabile durante questo film. E invece non lo è stato per me: un pubblico che rimase in silenzio dalla prima all'ultima inquadratura e in silenzio uscì dalla sala, sconcertato e inquietato.
Le uniche paroli arrivavano con il taglio del clitoride, tutti a gridare "OH MIO DIO! ARRRRGH!"... insomma un pubblico meraviglioso, senza neanche i bip dei cellulari, una cosa meravigliosa...

Comincia il film e vengo trascinato da sei, splendidi minuti di slow motion in bianco e nero, destinati ad entrare nella storia del cinema: un amplesso così dolce e violento allo stesso momento, sulle note di una "Lascia Ch'Io Pianga" seducente e rassicurante. L'amplesso ravvicinato, quel particolare osceno che smorza la finzione, così delucidata dalla slow motion sull'acqua che cade, i soldatini gettati sul pavimento, l'orsetto...
I fiocchi di neve entrano nella finestra, ti senti sollevato. I due amanti sono felici, il bimbo è affascinato dalla neve. Poi, qualcosa avviene: il bimbo si getta dalla finestra e ha inizio il delirio.

Trasportato come Ofelia dalle acque dell'invenzione, vengo a conoscenza di un cinema oscuro e vitale, agghiacciante, angosciante ma anche nero, nerissimo.
La genialità di quest'uomo è tutta visibile nelle inquadrature: il continuo ravvicinamento di due fiori nel vaso, per mostrare che nella bellezza si instaura anche il pericolo.

Rulli di noise. I rami degli alberi.

Il film scorre, inquieto sulle performances affascinanti di Willem Dafoe (bravissimo) e Charlotte Gainsbourg (Superba).
Il dolore è una malattia che si instaura nella donna alla perdita di ciò che ama.

Pensiamo che lei metteva le scarpe al contrario al figlio per fare in modo che non se ne andasse da lei, così come nel finale mettera un peso di ferro nella gamba di lui. Forse non è amore, è desiderio di attenzione.
Anche perchè lei continua chiedere a suo marito, di picchiarla, di amarla, quasi senza capire che cosa sia davvero l'amore.



Il treno.
Le seduzioni di visioni immagnifiche.
Le splendide scene nel bosco, girate come se fossero quadri impressionisti, con quelle nuances verdi sfumate.
E poi la dolcezza angosciante di Charlotte nell'erba che affonda.
"Ora tu sei erba"

Sicuramente uno dei capolavori del 2009, così teso e vitale, ma anche morente. La paura della morte accompagnata dal desiderio di morire, la vita, il sesso come dolore e ricordo maligno, la follia in un film che non fa dormire per giorni.

Perchè è horror, dicono? Perchè horror è in un certo senso.
NOn come lo intendiamo noi, ovvio. L'elemento sovrannaturale è presente, ma nascosto tra la nebbia delle follie, in un sistema di scatole cinesi da ricordare un Bunuel più estremo. L'orrore risiede in un pianto infantile che non ha provenienza, che sembra cadere dal cielo.

Lars Von Trier racconta con orrore il suo male, infondendolo anche a noi. Il cinema deve dare emozioni, positive e negative. La sensazione finale è quella di un mix tra i due, un sentimento non ben definibile che nasce dal dentro ed esplode. Angoscia o gioia? Nessuna delle due. Come Charlotte nel film non sapeva di cosa avesse paura, così io non so che cosa provo, ma so che il film è un capolavoro, stupendo. Un pezzo d'arte Geniale.



IL MIO VOTO: 10.0


(Recensione d'epoca)












Trailer:



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