martedì 24 aprile 2012

Giorni D'Inverno




Giorni D'Inverno

(Dong Chun De Rizi/The Days)
Cina, 1993. Di Xiaoshuai Wang . Con: Liu Xiaodong, Yu Hong. Genere: Drammatico. Durata: 74'

Dong e Chun erano due giovani pittori quando si sono incontrati all'Accademia D'Arte di Pechino, finendo per innamorarsi e sposarsi. Poi passati all'insegnamento, la coppia parte alla ricerca di modi per guadagnarsi da vivere, inconscia del fatto che si sta spezzando l'equilibrio.

A mancare è la passione, che convince Dong ad abbandonare la sua compagna, che sogna di andare negli Stati Uniti. 
Chun, però, torna e dà all'amato una notizia: "Sono incinta." Lui riaffezionatosi a lei, decide di tornarci insieme, mostrandole i luoghi dove è cresciuto. Ma basterà a far sì che il loro amore non si disintegri?


Film splendido e semplicissimo, "Giorni D'Inverno", è la testimonianza diretta e avvolgente di un lento spegnersi: a spegnersi è il rapporto tra due persone che, non solo si amano, ma che condividono tutto: dalla passione per l'arte alle abitudini. Perchè si spegne l'amore? Il regista ce lo mostra senza spiegarlo: il rapporto si fa più fragile, sprofondando in un'incomunicabilità che priva la vita di colore, aleggiando nella noia e nel vuoto. 


L'unica speranza sembra l'arte, ma anche questa è legata agli affetti e alle introspezioni. A nulla serve scavare a fondo nella propria vita, per salvarsi, se non si sanno nemmeno riconoscere i ricordi e i familiari: provarci è solo la vana illusione che qualcosa si stia riaccendendo.

Girato totalmente in bianco e nero, con lunghi silenzi, fiumi di sigarette e, soprattutto, con il celebre pittore cinese Xiaodong (che riapparirà nel biografico "Dong" di Jia Zhang-Ke) in veste d'attore, "Giorni D'Inverno" è un film semplicissimo, breve e che sembra durare all'infinito: perchè allo spettatore viene riversato tutto il tedio di una coppia che si nasconde dietro i sorrisi e i baci appassionati. E lo spettatore, per puro voyeurismo, accetta la sfida, finendo per ferirsi.


Un film indipendente che finì, irrimediabilmente, nella lista nera della Chinese Film Bureau, anche per quel paio di scene erotiche piuttosto intense.

è un film freddo, forse anche cupo, con un finale ambiguo e una regia meravigliosa che si rifà alla Nouvelle Vague francese. Da non perdere.


IL MIO VOTO: 9.0








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