Kinatay- Massacro
Filippine, 2009. Di Brillante Mendoza. Con Coco Martin, Mercedes Cabral, Julio Diaz, Maria Isabel Lopez, Johng Hilario. Genere: Drammatico/Thriller. Durata: 109'
Benvenuti nel carnale inferno della marcia umanità.
Film splendido. Ancora una volta, Brillante Mendoza si dimostra un autore capace di comunicare con poco e di esprimere emozioni palpabili con la sola immagine, curata nei minimi particolari, alternando pellicola e digitale, inquadrature fisse e camera mobile.
"Mi sono davvero sentito il testimone oculare di un terribile omicidio. Ho creduto a tutto ciò che ho visto" ha commentato Quentin Tarantino durante la proiezione al festival di Cannes e, per una volta, sono d'accordo con lui. Film enorme, fatto di sospirate inquadrature e vertigini, con una prima parte colorata, molto parlata e affollata, fatta di sequenze soffocanti dove non appaiono meno di dieci esseri umani e una seconda, invece, silenziosa, morbosissima, violenta e oscura. Un viaggio di formazione all'incontrario, dove l'innocente prende coscienza che l'irraccontabile è a due passi da casa sua e, dove, diventa improvvisamente complice.
L'omicidio di Madonna è tra i più brutali che si siano mai visti in una pellicola filippina e spiazza per il misto tra pudore e voyeurismo con cui è inquadrato. Meraviglioso il cast, su cui spicca, sicuramente, un bravissimo Coco Martin, attore feticcio di Mendoza, e capace di racchiudere in un solo sguardo smarrimento, dolore e determinazione.
Scena da non dimenticare: Peping, rimasto solo in un bagno pubblico, si guarda la fede nunziale e, convinto che sia sporca di sangue, la strofina con ostinazione, guardandosi continuamente allo specchio.
Ed è il via verso una parte, dove ritorna il giorno e la sua gente, che sembra chiudere il cerchio, ma che inevitabilmente lo lascia aperto.
Nel finale, che pare tronco, ma in verità è azzeccatissimo, il messaggio si palesa: la famiglia non è riunita e il bravo marito, macchiatosi del crimine, non sarà più lo stesso, abbandonando alla felicità domestica solo moglie e figlio. Disturbante, cattivo, ma anche talmente neorealista da lasciar sbigottiti, "Kinatay- Massacro" è uno di quei film che, pur non raccontando molto, resta impresso. Per sempre.
"Una volta persa l'integrità, è persa per sempre".
IL MIO VOTO: 9.5
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