Scrap Heaven
Giappone, 2005. Di Lee Song-Il. Con Ryo Kase, Joe Odagiri, Chiaki Kuriyama, Akira Emoto, Ken Mitsuishi. Genere: Drammatico/Thriller/Grottesco. Durata: 115'.
Una farmacista con un occhio di vetro, un poliziotto e un teppistello si incontrano sullo stesso autobus, dirottato da uno psicopatico. Dopo aver portato eccitazione e terrore nella loro giornata, l'uomo si uccide. I tre si rincontrano dopo sei anni e danno inizio a piccoli attentati per riscoprire quella sensazione di essere vicino alla morte, e di cambiare la vita delle persone...
"Fight Club" alla giapponese, con più di un rimando anche ad un altro capolavoro del cinema: "Eureka" di Aoyama (2000). Nonostante i due filmoni a cui si ispira, però, "Scrap Heaven" è talmente weird da perdere completamente ogni senso logico.
Tre ragazzi pazzi (una farmacista con un occhio solo e il viz...io degli esplosivi, un poliziotto che vuole provare la vita vera e l'omicidio, un ragazzo bizzarro che non ha nessuna rotella a posto) finiscono su un autobus dirottato da uno psicopatico (sì, sono proprio tutti pazzi). Il pazzo si suicida. Sei anni dopo si ritrovano. Hanno inizio attentati contro politici, esplosioni, i tre vorrebbero cambiare la vita della gente finendo nell'illecito. E poi sangue, violenza, botte. Illogico, senza alcun senso, elegantissimo nella regia, ma senza soggetto alcuno (di cosa parla il film? boh). In compenso c'è lei: Chiaki Kuriyama, venere del cinema giapponese, perfetta nel ruolo della psicopatica dall'occhio di vetro che ama far esplodere le cose.
Alcune sequenze (la scena sull'autobus con gara di sasso, carta, forbici) sono strafighe, ma non bastano a dare senso ad un film strano senza il gusto di esserlo. Tutto è gratuito e tristemente sbilenco ed incomprensibile. Se la tira, senza alcun motivo. Ed è un peccato, perchè le idee c'erano e poteva essere un film-bomba. Peccato. Resta un piccolo gioco per pippe intellettuali e adolescenti alla ricerca di anfetamina.
IL MIO VOTO: 5.0
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